1 dicembre/ L’Arci a piazzale Piola: No Cpr, basta lager

Arci Lombardia aderisce convintamente alla mobilitazione regionale contro il DL Salvini del 1° dicembre a Milano in piazzale Piola alle 14,30 NO CPR – BASTA LAGER. Un decreto legge infarcito di retorica razzista e ricco di contraddizioni, che andrà soltanto a generare precarietà, insicurezza e soprattutto migliaia di vite compromesse e legittimi sogni spezzati.  

La soppressione della protezione internazionale per motivi umanitari, l’istituzione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (rievocazione peggiorativa dei già ignobili CIE), la riduzione drastica delle possibilità di accesso al progetto di eccellenza SPRAR decretandone sostanzialmente la fine, in favore delle grandi strutture che ammassano le persone in condizioni senza dignità: sono questi i principali elementi che contestiamo e che rappresentano un modello di accoglienza del tutto fallimentare, utile solo a generare percezione di instabilità nella popolazione, su cui poi capitalizzare politicamente.
Inoltre esprimiamo forte preoccupazione per le migliaia di operatori dell’accoglienza (educatori, psicologi, insegnanti di italiano e molte altre professionalità) che nel corso del prossimo anno perderanno di punto in bianco il proprio posto di lavoro.
 
Per tutti questi motivi, invitiamo tutti i nostri soci e i nostri circoli a partecipare attivamente al Corteo, a cui ha già aderito una vasta moltitudine di realtà, e che si concluderà davanti al luogo individuato per l’istituzione del CPR della Lombardia, l’ex CIE di Via Corelli a Milano.
 
Di seguito le informazioni per muoversi in maniera coordinata dai vari territori, vi aspettiamo poi in Piazza Piola con le bandiere della nostra associazione:
 
Como
Brianza
Brescia 
Mantova
Bergamo
 
per maggiori informazioni sulla piattaforma della mobilitazione
 

Sabato 1° dicembre – manifestazione regionale contro l’apertura del CPR di via Corelli e contro il decreto Salvini

Sabato 1° dicembre manifestiamo contro la chiusura del centro di accoglienza di via Corelli, che lascia sulla strada i suoi abitanti e senza lavoro i suoi operatori, e la minaccia di trasformarlo nuovamente in un centro di detenzione per migranti.

Punire col carcere una persona non per le azioni che ha commesso, ma per una condizione che non ha scelto come la nazionalità, è un orrore giuridico che distrugge i principi di eguaglianza davanti alla legge e di responsabilità personale; eppure da quando nel 1998 la legge Turco-Napolitano introdusse per la prima volta la detenzione amministrativa, cioè non conseguente a fatti penali, questo orrore è realtà anche nel nostro paese.

Vent’anni dopo, è doveroso chiedersi che frutti ha portato la scelta di una politica di chiusura, basata sulla finzione della gestione dei flussi migratori e il controllo poliziesco delle persone migranti: ha davvero messo sotto controllo le migrazioni? Aumentato il benessere degli e delle abitanti di questo paese? Reso più giusta e salda la costruzione europea? Fermato la minaccia del terrorismo o l’emergere del razzismo?
Sono stati invece vent’anni di trattamenti inumani e degradanti. Questo lo attestano anche le due condanne della Corte Europea per i Diritti Umani e la recentissima denuncia del garante per i detenuti, nonché le rivolte e i gesti di protesta spesso estremi, come ad esempio le bocche cucite col fil di ferro al CIE di Roma.

Purtroppo l’indignazione pubblica non ha avuto come conseguenza dei reali cambiamenti. È ora di affrontare la realtà: questa politica di gestione dell’immigrazione, perseguita a livello italiano ed europeo da governi di diverso colore politico con ostinata miopia, è stata un totale fallimento.

In questo senso riteniamo che gli ex CIE, ribattezzati dallo scorso governo CPR, siano la punta dell’iceberg di un insieme di leggi liberticide che si sono dimostrate un totale fallimento da qualsiasi prospettiva le si voglia affrontare. Il recente decreto Salvini si pone in continuità con quanto compiuto negli scorsi vent’anni, alimentando il circuito negativo che relega oggi centinaia di migliaia di persone al di fuori di uno stato di diritto, precarizzando ulteriormente la vita di chi è immigrato in Italia con quella che di fatto è la negazione di diritti che dovrebbero essere garantiti dalla costituzione a tutti coloro che vivono in Italia.

Per riaprire una via verso un futuro di pace e benessere per il nostro paese e per l’Europa intera non c’è altra via che ribaltare il piano di discussione pubblica attorno alle migrazioni, che tra talk show televisivi, social network e una sfrontata retorica xenofoba e razzista di molti leader politici italiani ed europei ha creato il mostro che oggi ci ritroviamo ad affrontare. Quello che sta accadendo sulla pelle degli immigrati oggi non è nient’altro che un trampolino di lancio per quello che un domani potrà essere applicato a tutti e tutte.

Cambiamo questo approccio ora, partendo dall’apice di tutte le contraddizioni, impedendo che queste carceri per innocenti vengano riaperte e facendo chiudere quelle esistenti. L’indignazione non basta più: il 1° dicembre invitiamo tutte le associazioni, i cittadini, i comitati, i collettivi, i sindacati e i partiti a partecipare a una grande manifestazione che, partendo da piazza Piola, termini di fronte a quello che vogliono trasformare in Lager.

#maipiùlager #NoCPR #NoDLSalvini #refugeeswelcome #nooneisillegal#pontinonmuri #restiamoumani

Per aderire alla campagna manda una mail a noaicpr@gmail.com

Samedi 1er décembre – manifestation régionale contre l’ouverture du CPR devia Corelli et contre le Décret Salvini

Samedi 1er décembre, nous manifestons contre la fermeture du centre d’accueil de via Corelli, qui met dans la rue ses habitants et laisse ses opérateurs dans travail, et contre la menace de le transformer à nouveau en un centre de détention pour migrants.

Punir une personne d’emprisonnement non pas pour les actes commis, mais pour une condition non choisie, telle que la nationalité, est une horreur juridique détruisant les principes de l’égalité devant la loi et de la responsabilité personnelle ; pourtant, depuis 1998, la loi Turco-Napolitano a introduit la détention administrative pour la première fois, c’est-à-dire ne résultant pas d’actes criminels, cette horreur est également une réalité dans notre Pays.

Vingt ans plus tard, il convient de se demander quels fruits ont conduit au choix d’une politique de fermeture, basée sur la fiction de la gestion des flux migratoires et du contrôle de la police des migrants: a-t-elle réellement maîtrisé les migrations? Le bien-être des habitants de ce pays a-t-il augmenté? La construction européenne est-elle plus juste et ferme? la menace du terrorisme ou l’émergence du racisme ont été stoppés?

Il s’est agit de vingt ans de traitements inhumains et dégradants. Cela est également confirmé par les deux peines prononcées par la Cour européenne des droits de l’homme et par la toute récente dénonciation du garant des prisonniers, ainsi que par des révoltes et des gestes de protestation souvent extrêmes, tels que les bouches cousues au fil du CIE à Rome.

Malheureusement, l’indignation publique n’a pas abouti à de réels changements. Il est temps de faire face à la réalité: cette politique de gestion de l’immigration, poursuivie aux niveaux italien et européen par des gouvernements de couleurs politiques différentes, atteints de myopie obstinée, a été un échec total.

En ce sens, nous considérons que les anciens CIE, renommés par le dernier gouvernement CPR, ne sont que la partie visible de l’iceberg d’un ensemble de lois sur le liberticide qui se sont avérées être un échec total, quel que soit le point de vue auquel vous souhaitez faire face. Le récent décret Salvini s’inscrit dans la continuité de ce qui a été accompli au cours des vingt dernières années, alimentant le circuit négatif qui relègue aujourd’hui des centaines de milliers de personnes en dehors d’un état de droit, ce qui rend encore plus précaire la vie de ceux qui ont immigré en Italie avec ce pays. qu’en réalité, c’est la négation des droits qui devrait être garantie par la constitution à tous ceux qui vivent en Italie.

Pour rouvrir la voie vers un avenir de paix et de bien-être pour notre Pays et pour l’ensemble de l’Europe, il n’y a d’autre moyen de renverser le plan de discussion public sur la migration, qui comprend des débats télévisés, des réseaux sociaux et une rhétorique audacieuse. xénophobe et raciste de nombreux dirigeants politiques italiens et européens a créé le monstre auquel nous sommes confrontés aujourd’hui. Ce qui se passe aujourd’hui sur la peau des immigrés n’est rien d’autre qu’un tremplin pour ce que demain peut être appliqué à toutes et à tous.

Changeons cette approche maintenant, en partant du sommet de toutes les contradictions, en empêchant la réouverture de ces prisons pour innocents et en fermant celles qui existent déjà. L’indignation ne suffit plus: le 1er décembre, nous invitons toutes les associations, citoyens, comités, collectifs, syndicats et partis à participer à une grande manifestation qui, à partir de Piazza Piola, terminant à ce qu’ils veulent transformer en un Lager.

Pour adhérer à la campagne, veuillez envoyer un courriel à noaicpr@gmail.com

Saturday December 1st – Regional Demonstration against the opening of the Via Corelli CPR and against the Salvini Decree

On Saturday December 1st we shall demonstrate against the closing of via Corelli Reception Centre, leaving on the street its guests and its operators jobless, and the threaten of transforming ita gain into a centre for the detention of migrants.

Punishing a person with imprisonment not for the actions he has committed, but for a condition that he has not chosen such as nationality, is a legal horror that destroys the principles of equality before the law and personal responsibility; yet since in 1998 the Turco-Napolitano law introduced administrative detention for the first time, not resulting from criminal acts, this horror is also a reality in our country.

Twenty years later, it is right to wonder what fruits have led to the choice of a closure policy, based on the fiction of the management of migratory flows and the police control of migrants: did it really put migrations under control? Has the welfare of the inhabitants of this country increased? Made European construction more just and firm? Stop the threat of terrorism or the emergence of racism?

On the other hand, they have been twenty years of inhuman and degrading treatments .This is also confirmed by the two sentences of the European Court for Human Rights and the very recent denunciation of the guarantor for prisoners, as well as rebellions and gestures of often extreme protest, such as the mouths sewn with wire at the CIE in Rome.

Unfortunately, public indignation did not result into real changes. It is time to face with reality: this immigration management policy, pursued at the Italian and European level by governments of different political colour with obstinate myopia, was a total failure.

In this sense we believe that the former CIEs, renamed CPR by the last government, are the tip of the iceberg of a set of liberticide laws that have proved to be a complete failure from any perspective you want to face. The recent Salvini Decree is in continuity with what has been accomplished in the past twenty years, fueling the negative circuit that today relegates hundreds of thousands of people outside a state of law, making the further precarious the life of those who immigrated to Italy. It is the denial of rights that should be guaranteed by the constitution to all those who live in Italy.

To reopen a path towards a future of peace and well-being for our Country and for the whole of Europe, there is no other way to overturn the public discussion plan around migration, which includes television talk shows, social networks and a bold xenophobic and racist rhetoric of many Italian and European political leaders has created the monster we are facing with g today. What is happening on the skin of immigrants today is nothing more than a springboard for what tomorrow can be applied to all of us.

Let’s change this approach now, starting from the height of all the contradictions, preventing these prisons for innocents to be reopened and closing the existing ones. The indignation is no longer enough: on December 1st, we invite all associations, citizens, committees, collectives, trade unions and parties to participate in an important demonstration starting from Piazza Piola, to end up in front of what they want to transform into a Lager.

To join our campaign, please send an email to noaicpr@gmail.com

تظاهرة جهوية يوم السبت الموافق في الأول من شهر ديسمبر (كانون الأول) ضد إعادة فتح مركز إعادة التأهيل (CPR) في فيا كورلّي ومرسوم سالفيني.
سوف نتظاهر يوم السبت الموافق في الأول من شهر ديسمبر (كانون الأول) ضد إغلاق مركز الضيافة في فيا كورلّي وتهجير المقيمين به والعاطلين عن العمل ومن يعمل في المركز المذكور، مع ما يترتب عن ذلك من خطر إعادة فتحه من جديد بعد تحويله إلى مركز لسجن المهاجرين.
إن معاقبة شخص بالسجن ليس على أفعاله، بل بسبب حالة أو ظروف لم يختارها هو كالجنسية هو نوع من الفجور السياسي الذي يدمر كل مبادئ المساواة أمام القانون والمسؤولية الشخصية. ومع ذلك وإعتباراً من عام 1998م، عندما إعتمد القانون توركو – نابوليتانو لأول مرّة الإعتقال الإداري، ليس بسبب أفعال جنائية، تحول هذا الفجور إلى واقع ملموس حتى في بلدنا.
بعد مرور عشرين عام من الواجب التساؤل عن ما هي الثمار التي جنتها سياسة التقوقع والإنكفاء المستندة إلى التظاهر بحل مسألة الهجرة والتحكم بها والرقابة البوليسية على المهاجرين. هل سمح ذلك التحكّم فعلا بحركة الهجرة والسيطرة عليها؟ هل حسّن فعلاً أوضاع سكّان هذا البلد؟ هل جعل ذلك أوروبا أكثر عدلاً وإنصافاً ومتّنها؟ هل وضع ذلك حداً للتهديدات الإرهابية أو صعود وإنتشار العنصرية؟
لقد شهدت هذه السنوات العشرين إزدياد الممارسات غير الإنسانية والمزلّة. يشهد على ذلك أيضاً الحكمان الصادران عن المحكمة الأوروبية لحقوق الإنسان والإدانة التي صدرت حديثاً عن ضامن المساجين، بالإضافة إلى العصيان والإحتجاجات التي غالباً ما تتحوّل إلى أعمال مثيرة كالأفواه المحاكة بسلك معدني في مركز التحقق والترحيل في روما.
يؤسفنا جداً أن سخط الناس لم يُحدث أي تبدّل أو تغيير في الامور. لقد حان الأوان لمواجهة هذا الوضع القائم: إن سياسة إدارة الهجرة التي تم إتباعها على المستوى الإيطالي والأوروبي من قبل حكومات مختلفة التلاوين السياسية قصيرة النظر قد أظهرت إفلاسها التام.
بهذا المعنى نرى أن مراكز التحقق والترحيل السابقة والتي أسمتها الحكومة السابقة مراكز إعادة التأهيل (CPR) تحوّلت إلى غيض من فيض القوانين القمعية التي أظهرت إفلاسها التام من كافة أوجه النظر. وفي هذا الإطار أكّد مرسوم سالفيني على إستمرارية النهج الذي تم إعتمادة خلال السنوات العشرين الماضية، مما عزّز الممارسات السلبية التي تضع اليوم مئات الآلوف من الأشخاص على هامش دولة القانون، وتحول حياة من يهاجر إلى إيطاليا إلى حياة غير مستقرة عن طريق التنكر لأية حقوق يضمنها الدستور لكل من يعيش في إيطاليا.
من أجل فتح الطريق إلى مستقبل من السلام والرفاهية لبلدنا ولأوروبا كلها لا بد من قلب النقاش العام حول الهجرة رأساً على عقب الذي حولته البرامج التلفزيونية وشبكات التولصل الإجتماعي والخطاب العنصري الذي ينطق به العديد من رجال السياسة في إيطاليا وأوروبا إلى البعبع الذي علينا مواجهته اليوم. ما يواجهه المهاجرون اليوم قد نجده غداً ساري المفعول علينا كلنا.
علينا أن نغيّر الآن هذه المقاربة إنطلاقاً من رأس كل هذه التناقضات وذلك عن طريق الحيلولة دون إعادة فتح هذه السجون لسجن الأبرياء بل إقفال ما هو مفتوح وعامل منها. السخط لوحده لم يعد كافياً: في الأول من شهر ديسمبر (كانون الأول) ندعوا كافة الجمعيات والتجمعات والمواطنين واللجنان والنقابات والأحزاب للمشاركة بالتظاهرة الكبيرة التي سوف تنطلق من بياتسا بيولا (Piazza Piola) كي تنتهي أمام ما يرغبون بتحويله إلى معسكر إعتقال.
للمشاركة في هذه الحملة ارسلوا رسالتكم على العنوان الإلكتروني التالي: noaicpr@gmail.com

 
 

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