Fino al 21 novembre/ Mantova jazz young

Chi lo dice che il jazz è antiquato? Per sfatare questo luogo comune il circolo giovanile Arci Tom e Arci Mantova hanno deciso di proporre un cartellone di concerti jazz pensati dai giovani, per i giovani e con proposte giovani.

Dal 17 ottobre al 21 novembre 5 concerti gratuiti che hanno l’intento di avvicinare il jazz alle nuove generazioni, un segmento negli ultimi anni ha dimostrato di interessarsi sempre più a questo genere musicale. Da una ricerca compiuta da Arci Mantova negli ultimi tre anni sul pubblico del festival Mantova Jazz si è potuto notare infatti un lento ma significativo abbassamento dell’età media degli spettatori. Per facilitare l’incontro tra giovani e jazz si è ideato un cartellone dalle proposte fresche, realizzate in un ambiente più a misura di giovane, come il circolo giovanile Arci Tom. I giovani non sono solo il pubblico di riferimento ma sono stati resi protagonisti anche nella parte di ideazione poiché la direzione artistica è stata allargata a under 35 musicisti e studenti del Conservatorio di Mantova e volontari attivi dei circoli Tom. Anche la proposta musicale ha voluto premiare i giovani dato che si trovano in cartellone proposte di artisti italiani emergenti. Tutti i concerti iniziano alle ore 22.00 e sono ad ingresso gratuito con tessera Arci 2019/2020, con possibilità di tesserarsi al circolo durante la serata. La rassegna è realizzata con il contributo del Comune di Mantova.

IL PROGRAMMA

Giovedì 17 ottobre, ore 22.00 GIULIO STERMIERI – YABAI
Giovanni Benvenuti – sax tenore
Giulio Stermieri – rhodes
Martino De Franceschi – contrabbasso
Federico Negri – batteria
Yabai in giapponese è il pruno selvatico, immagine ricorrente in molte culture orientali per la sua fioritura precoce, che anticipa la primavera. Il quartetto nasce dall’incontro del sassofonista Giovanni Benvenuti con Giulio Stermieri, Martino De Franceschi e Federico Negri (rispettivamente a pianoforte, contrabbasso e batteria) già attivi come piano trio da alcuni anni. Yabai esegue un repertorio costituito da composizioni originali del pianista, concepite o rielaborate per questa formazione. L’album di debutto “Crops and Sports” è stato prodotto dall’etichetta veronese All Rights Riserva e sarà pubblicato nell’autunno 2019. Nel confronto con le molteplici tradizioni del jazz d’oggi il quartetto ricerca un linguaggio condiviso e originale, che non vuole lasciare in secondo piano una dimensione sonora di impatto espressivo.

Giovedì 24 ottobre, ore 22.00 LUCA SGUERA – AKA
Luca Sguera – pianoforte/composizioni
Francesco Panconesi – sax tenore
Alessandro Mazzieri – basso/elettronica
Carmine Casciello – batteria
AKA compie una ricerca personale attraverso la ripetitività, la polifonia e l’esplorazione degli equilibri timbrici e ritmici del quartetto. Quest’idea, unita ad una particolare attenzione al suono di gruppo e filtrata dalle suggestioni primordiali della musica dei pigmei Aka, dà vita a composizioni in cui la scrittura dà forma all’improvvisazione libera. Questo progetto, nato a Settembre 2017 all’interno delle aule di Siena Jazz, ha debuttato il 17 Novembre 2017 nella rassegna A Jazz Supreme presso la sala Vanni di Firenze ed ha già suonato in giro per l’Italia ed all’estero. Proprio a proposito del concerto in Sala Vanni, il critico e giornalista Neri Pollastri scrive che il quartetto “ha proposto tre eccellenti brani su atmosfere scure, sospese e tormentate, ottimamente interpretati da giovani musicisti che certamente avremo il piacere di riascoltare in un prossimo futuro”.

Giovedì 7 novembre, ore 22.00 CLOCK’S POINTER DANCE
Paolo Malacarne – tromba
Andrea Catagnoli – sax contralto
Andrea Baronchelli – trombone
Michele Bonifati – chitarra
Filippo Sala – batteria
ll quintetto si è formato in occasione del primo JAZZ(s)RA Forum di Annecy, Francia, nell’ottobre 2015 dove ha rappresentato l’Italia e la regione Lombardia, all’interno del progetto europeo Erasmus+, in un’importante occasione di scambio e confronto tra giovani musicisti emergenti di diversi paesi europei (Francia, Germania, Spagna e Italia). In quest’occasione il progetto ha riscontrato entusiastiche reazioni di pubblico e critica. Nel mese di marzo 2016 il gruppo ha partecipato al DopoFestival della trentottesima edizione di Bergamo Jazz, la prima sotto la direzione artistica del trombettista americano Dave Douglas, riscontrando anche in quest’occasione l’apprezzamento della critica. Sul L’Eco di Bergamo il gruppo è stato definito dal giornalista Renato Magni come “lo sguardo più aggiornato di Bergamo Jazz 2016 sulla contemporaneità del Jazz”. Per Ernesto Scurati di traccedijazz.it “se la front line risulta particolarmente efficace nel produrre interessanti polifonie e vibranti unisoni, pur mantenendo riconoscibili le voci dei singoli, altrettanto ragguardevole appare il lavoro di raccordo e di tessitura armonica del chitarrista Bonifati, non scevro da ardite escursioni nel rock più viscerale, e l’apporto ritmico e timbrico di Sala, sapiente nell’uso dei tamburi anche a mani nude. Le strutture risultano sufficientemente complesse e gli impasti sonori affascinanti”.

Giovedì 14 novembre, ore 22.00 I AM A FISH
Marco Carboni – chitarra
Lorenzo Blardone – piano
Gianluca Zanello – sax alto
Andrea Grossi – contrabbasso
Andrea Bruzzone – batteria
Nati nel 2015, dopo 2 anni di concerti, registrano nel 2017 “I AM A FISH” come album di esordio. Dal 2018 entra nella band Andrea Grossi al contrabbasso ed il repertorio si espande grazie al raggiungimento di una visione collettiva e compositiva di gruppo. Nel 2019 partecipano come finalisti al “Concorso nazionale Jazz Chicco Bettinardi” del Jazzclub di Piacenza e vengono scelti da Tino Tracanna per partecipare a “Bergamo Jazz” nella rassegna “Scintille”.

Giovedì 21 novembre, ore 22.00 SIMONE BASILE TRIO
Simone Basile – chitarra
Francesco Angiuli – contrabbasso
Marco Valeri – batteria
Simone Basile è un chitarrista italiano nato a Taranto. Nel 2017 è stato identificato tra i talenti del jazz italiano al concorso nazionale “Chicco Bettinardi” di Piacenza. Nel dicembre 2018 esce “Time”, incentrato sul concetto del tempo e di come quest’ultimo influenzi le persone, i luoghi ed il modo di vedere le cose. Il “tempus” è il movimento all’interno di un labirinto che va dal passato al presente, al futuro. Si può parlare del tempo leggendo un orologio, e c’è bisogno di tempo per fare qualsiasi cosa, e questo inevitabilmente ci porta al cambiamento. Il disco è composto da nove tracce, di cui sette brani originali e due standards. Ognuna di esse racchiude una storia, un esempio di come il tempo ha cambiato qualcosa all’interno della vita dell’artista, e spesso questo può essere generalizzato alla collettività.

Info: www.facebook.com/mantovajazz 

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