20-29 novembre/ Fa’ la cosa giusta on line

«Fa’ la cosa giusta»: un imperativo esortativo che – invece di risultare privo di energie – risuona rinvigorito per tutto l’anno ancora in corso, attraversandolo e rifrangendosi in multiformi riflessi. «Fa’ la cosa giusta»: lo chiedono le risorse territoriali, i mari, i sentieri di montagna, la ricerca tecnologica, le prospettive sul futuro, le voci di qualsiasi età. «Fa’ la cosa giusta» è insieme buon proposito, obiettivo, necessità contingente, obbligo morale e questione esistenziale, declinata in diversi incontri per (ri)trovarsi e condividere energie e prospettive future. L’annuale Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili (organizzata da Terre di mezzo edizioni)cambia pelle per fronteggiare la pandemia in corso e si sposta online dal 20 al 29 novembre, garantendo il rispetto delle norme di tutela sanitaria in atto senza però rinunciare ad una socialità costruttiva.


Cento incontri online (qui il programma e le modalità d’iscrizione alle diverse iniziative) per condividere il sapere, costruire un futuro migliore e riallacciare i fili tra la propria quotidianità, il mondo e le buone pratiche che aiutano a migliorarlo: così Miriam Giovanzana, direttrice editoriale di Terre di mezzo, presenta, nella conferenza stampa del 18 novembre, anch’essa digitale, il programma che ha nel titolo della Fiera, Fa’ la cosa giusta, appunto, sia l’obiettivo che il mezzo con cui diffondere pratiche di vita volte a migliorare l’impatto dell’uomo sulla Terra (e con se stesso).
Il fine ultimo, quello dell’incontro tra singoli cittadini, realtà istituzionali, ricerca ed innovazione, è garantito dalla volontà di migliorare il proprio modo di essere immersi nella realtà locale e globale ed ha come biglietto da visita la parola ‘sostenibilità’.

Essa, assicurano organizzatori ed addetti ai lavori nell’illustrare il ricco programma di iniziative, è la base da cui partire per confrontare opinioni e progetti, e si declina in cinque paradigmi, diversi e complementari, in modo da restituire uno sguardo il più possibile completo sul passato, presente e futuro dell’etica sostenibile.

Un’attenzione particolare viene dedicata dall’organizzazione ai più giovani, costruendo uno spazio Junior in cui avvicinarsi alle generazioni in fieri ed una sezione interamente dedicata alla scuola (Sfide – La scuola di tutti), in cui ancora una volta ci si propone di far dialogare docenti, esperti e studenti su cambiamento, vita terrestre e sviluppo.

Dalla tutela della biodiversità, passando per i cambiamenti climatici ed il ruolo in primo piano che l’innovazione scientifica ha nel creare un nuovo modello di sviluppo nel rapporto tra uomo e natura,  Corinne Barbieri (responsabile dei progetti culturali sempre per Terre di mezzo) illustra Ecosistemi e innovazione, sottolineando l’importanza di una riprogettazione urbana che abbia come fondamento un nuovo punto di vista sul rapporto tra lavoro ed ambiente ed una più attenta ed innovativa politica di sviluppo e valorizzazione delle aree periferiche, il cui valore sta tutto nell’essere parzialmente incontaminate proprio perché distanti dagli agglomerati urbani.

Covid-19: come rileggere la società  nasce forse dalla necessità, insita in un ottimismo innato tremendamente umano, di ripensarsi – come singoli e come comunità – in grado di potersi migliorare anche alla luce della crisi ancora in corso. Le tematiche che verranno affrontate sono effettivamente cruciali: l’importanza di un dialogo scientifico accessibile e di una condivisione equa del sapere per districarsi dalla ragnatela soffocante delle fake news si alternano ad un tentativo di proiettare un’alba diversa all’indomani della pandemia, mettendo in risalto le crepe e le obsolescenze di un sistema economico su scala globale.

È affidata a Luca Dei Cas, geologo e dirigente Arpa Lombardia, l’illustrazione del ciclo d’incontri La settimana dei cammini – Walk and live, Slower deeper, in cui un amore mai sopito per il camminare si coniuga con la volontà di poterlo fare (e di promuovere ciò) lentamente ed immergendosi nel territorio, riscoprendo tempistiche umane di percorrenza senza però limitare gli orizzonti (come ricorda una pressochè sterminata letteratura di viaggio). La riscoperta di un «turismo di prossimità» nel corso dell’estate 2020 ha messo in luce la frenetica e famelica accelerazione avuta negli anni passati, portando tour operator e singoli cittadini alla riscoperta di territori più vicini. Ci si interroga quindi sulle possibilità di uno sviluppo economico che coinvolga il settore turistico e le realtà urbane più piccole in iniziative e progetti che valorizzino sentieri e cammini su tutto il territorio italiano (dalla Via Francigena a quella degli Dei, scendendo per il Cammino di San Nilo o quelli materani), ma anche qui la parola d’ordine è ancora sostenibilità: questo tipo di turismo può essere tale solo se rispetta – nella creazione di lavoro ed infrastrutture, così come nella fruizione delle stesse – l’ambiente in cui muove i propri passi, apprezzandolo con gioiosa ma responsabile genuinità.

Ripartire dai territori, invece, a cura del giornalista Luca Martinelli, è la parte più vicina, forse, alla quotidianità locale: le tematiche che verranno trattate, infatti, parlano di aree marginali in cui fioriscono realtà collettive ed associative in grado di guardare in modo nuovo la realtà territoriale, unita ad una volontà comunitaria di conoscere e riscoprire dove e come si attuano rivoluzioni energetiche, politiche di economia circolare, creatività e creazione di reti. Un esempio può essere quello di Luca Mercalli, che il 27 novembre racconterà la propria esperienza in Salire in montagna, diario di una scalata a montagne fisiche (e burocratiche) come opposizione ragionata al surriscaldamento climatico.

Che siano buoni propositi, sogni, utopie, proiezioni di progetti, idee concrete, cambiamenti in atto o filosofie pratiche di vita, gli sforzi dispiegati per la lunga sessione dell’edizione online hanno una innegabile bontà di fondo – quell’esortazione forse stanca, ma mai sopita: «Fa’ la cosa giusta». [Sara Sostini, ecoinformazioni]

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