L’Arci con Adil Belakadim contro lo sfruttamento del lavoro

Adil Belakadim, lavoratore e militante del Si Cobas, è stato investito e ucciso da un camionista che ha tentato di sfondare un picchetto, durante lo sciopero logistica dei sindacati di base a Novara.


Che il padronato abbia deciso oramai da tempo di intraprendere la linea dello scontro duro è evidente. I fatti di Tavazzano sono solo uno degli ultimi episodi, ma da sempre quando la lotta supera il limite che il padrone è disposto a tollerare, scatenano la violenza. Con l’aggressione a Tavazzano, oggi con lo sfondamento di un picchetto, in generale con le forze dell’ordine in assetto antisommossa. Non solo nella logistica ma in ogni settore, a prescindere dalla tessera in tasca del lavoratore o dal sindacato che organizza la lotta.
Questo crimine si inserisce in un quadro, quello della logistica, dove prevale il massimo sfruttamento, orari e carichi di lavoro arbitrari, buste paga fantasma, assunzioni in gran parte precarie e lavoro nero. Il sistema degli appalti e subappalti consente guadagni stellari alle multinazionali e condizioni inaccettabili per i lavoratori. Un sistema che massimizza il profitto e che quindi non deve cambiare.
Il messaggio è chiaro, anche dopo la pandemia devono essere i lavoratori a continuare a pagare la crisi. Non si muore solo davanti ai cancelli, ma anche nei cantieri e nelle officine. Nel 2021 i morti sul lavoro sono aumentati del 9%.
L’ Arci è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, perchè alla disoccupazione e alla povertà non si sostituisca lo sfruttamento e la morte sul posto di lavoro. L’ Arci sostiene la manifestazione nazionale convocato per la giornata di oggi, sabato 19 giugno, e ogni manifestazione e presidio in atto in questi giorni a sostegno dei lavoratori della logistica e chiede che venga convocato uno sciopero generale e che partiti e ai movimenti politici e sociali si impegnino perché le lotte dei lavoratori della logistica diventino patrimonio di tutte e tutti.
Non è accettabile per nessuno che si possa lavorare 13 ore al giorno, sette giorni a settimana, per 900 euro al mese. [Approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale dell’Arci del 19 giugno].

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