Solidarieta al presidente Anpi di Bergamo

Sono preoccupato per il fascismo? Si sempre. Perché il fascismo non è soltanto (sigh!)  il manifestarsi fisicamente in una dittatura come tante, ma anche comportamenti che condizionano la vita delle persone in una democrazia.

Non mi riferisco a situazioni eversive che abbiamo vissuto anche in Italia come i tentati golpe o la strategia della tensione, ma a fatti che possono sembrare minimi e  invece devono tenere altissima la nostra attenzione soprattutto in una fase come l’attuale dove la crisi sociale e sempre più profonda  sviluppando intolleranza, egoismi. Un esempio è l’aggressione tramite commenti all’intervista di Mauro Magistrati, presidente Anpi Bergamo (e anche di un circolo Arci). Una sfilza innumerevoli non di legittimi commenti critici ma solo insulti di odio gravi verso la persona, verso l’Anpi, verso i partigiani italiani (incredibile l’astio verso Pertini) e qualsiasi persona di sinistra. E alla richiesta di un dialogo democratico ecco che ti arriva l’intimazione fascista al silenzio, spesso nascosta dietro falsi profili. Non pensiamo che questo sia fascismo “da divano”, lo ascoltiamo anche camminando quotidianamente  tra la gente. Non ci dobbiamo limitare ad una denuncia (seppur doverosa visto che pochi anni fa un ministro di centro sinistra affermava che il fascismo non esisteva più) ma agire per capire come si sviluppa questo odio e cercare di estinguerlo facendo capire che non è certo una guerra tra ultimi e penultimi che ci salva ma solo l’agire tutti assieme mettendo in campo mutualismo, solidarietà e non odio e egoismi. [Massimo Cortesi, presidente Arci Lombardia]

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