Una preoccupante Legge di stabilità

arci lombardiaArci Lombardia ha iniziato l’analisi della Legge di stabilità  2016.  Da questo primo approccio emerge una lettura che preoccupa sia sull’impianto generale che su alcuni contenuti.

Per quanto riguarda l’impianto generale ci pare che la manovra abbia un’ azione difensiva in quanto non emerge una visione che affronti in  maniera convinta sia le carenze strutturali del paese che il contrasto alle disuguaglianze. Senza affrontare questi due temi diventa complesso sperare che le manovre pensate per migliorare la competitività delle aziende abbiano una visione di lungo respiro.

Entrando nei contenuti  evidenziamo innanzitutto quelli che più sono nelle nostre corde di associazione di promozione sociale: esprimiamo  preoccupazione per gli stanziamenti limitati verso la lotta alla povertà e la carenza di una misura strutturale di sostegno al reddito. L’altro tema riguarda il venir meno di una promessa più volte comunicata: lo stanziamento aggiuntivo di cento milioni per il Servizio civile nazionale;  purtroppo l’espansione di questa importante esperienza per decine di migliaia di giovani  viene di nuovo spostata nel tempo.  Avremmo inoltre preferito che i tagli della spendig review impattassero più sul Ministero della Difesa che non su quello dell’Istruzione.  Troviamo culturalmente errato il passaggio della soglia uso contanti da mille a tremila mentre avremmo preferito un’azione che riducesse i costi dell’uso della moneta elettronica.

Su altri aspetti segnaliamo la preoccupazione che si prosegua sulla strada delle privatizzazioni e che non ci sia un piano organico per il Mezzogiorno. Su quest’ultimo punto avevamo grandi attese viste le dichiarazioni del  Governo.

Se si portano critiche vanno contemporaneamente portate proposte alternative.  La priorità, a nostro parere, è la riduzione delle diseguaglianze che si ottiene tramite politiche di redistribuzione del reddito e del lavoro. Per ottenere questo si deve lavorare su un fisco più equo, non aumentandolo, ma redistribuendolo maggiormente verso le  fasce più  deboli; bisogna operare un investimento pubblico corposo nel mondo del lavoro che  porterebbe maggiori posti di lavoro rispetto a quelli che si ottengono con la riduzione degli oneri sulle nuove assunzioni; è necessario incrementare il fondo sociale per le non autosufficienze e aumentare gli stanziamenti per il  servizio civile nazionale; inoltre vanno aumentati i fondi per l’autonomia  scolastica, per  gli stages e per i progetti scuola lavoro, tagliando i fondi alle scuole private. Le risorse per le grandi opere dovrebbero essere dirottate a vantaggio delle piccole opere e ad un nuovo piano per il trasporto pubblico locale, oltre che alla tutela del territorio.

Continueremo il nostro approfondimento seguendo l’evoluzione della legge nei suoi passaggi istituzionali.» [Arci Lombardia]

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