Embargo militare contro Israele
Nel 2019 il 14 per cento della spesa sostenuta dal governo italiano per importare armi è andata a Israele, che è anche destinataria di importanti risorse dell’Unione Europea (quindi anche italiane) per la produzione, la ricerca militare e nei sistemi di controllo e di sicurezza, camuffate come sovvenzioni per la scienza.
La scelta di spendere per strumenti di morte, invece che per strumenti di vita è eticamente e socialmente inaccettabile. Sono lontani i tempi in cui Sandro Pertini affermava la necessità di svuotare gli arsenali e riempire i granai. Secondo i dati della relazione governativa annuale sull’export di armamenti, presentata nel 2020 in Parlamento, nel 2019 il governo italiano ha importato armi per 214 milioni di euro (il 68 per cento dagli Stati Uniti, il 14 per cento da Israele). La cifra che versiamo alle aziende israeliane è, dunque assai cospicua, la richiesta di interrompere le importazioni sarebbe assolutamente sensata e conveniente per ciascun cittadino, ciascuna cittadina italiana che paga le tasse. A questa motivazione, per sostenere l’embargo militare verso Issale si aggiungono ulteriori fattori: le violazioni dei diritti umani e politici nei confronti dei palestinesi, il ruolo che ha nella proliferazione degli armamenti, l’impunità di cui gode in totale disprezzo del diritto internazionale. Israele si colloca all’ottavo posto tra i paesi esportatori di armi, è partner di molti stati dell’Unione Europea tra cui, oltre l’Italia, Germania, Francia, Spagna e Finlandia. Le esportazioni avvengono anche verso paesi che violano i diritti umani.
Portare a conoscenza dell’opinione pubblica italiana questa realtà poco nota, anche perché poco illuminata dai media mainstream; sollecitare il governo perché si attui l’embargo militare internazionale nei confronti di Israele, come previsto dalle convenzioni internazionali; stimolare la mobilitazione internazionale in difesa dei diritti dei palestinesi sono gli obiettivo che si è posto il Bds Italia con la pubblicazione di Embargo militare contro Israele. Il dossier, realizzato con il sostegno di Peacelink, la collaborazione del Collettivo A Foras, la postfazione di Giorgio Beretta di Opal (Osservatorio permanente sulle armi leggere), è un’opera collettiva coordinata da Raffaele Spiga.
Angelo Stefanini affronta ilRuolo del complesso militare-industriale israeliano nel contesto globale della guerra al terrorismo e nel settore della sicurezza. Rossana De Simone si occupa delle Relazioni militari Italia – Israele; Loretta Mussi delle Collaborazioni Italia – Israele nello sviluppo di startup. Antonio Mazzeo scrive di Israele «Un paese perennemente in guerra, un paese per la guerra». Olivia Ferguglia, nel capitolo Horizon 2020 e le università italiane indaga i rapporti tra Atenei e Istituti di ricerca italiani e israeliani, nei settori della ricerca militare e nei sistemi di controllo elettronico e cibernetico e di sicurezza (su questo temo, in appendice, anche una serie di schede di approfondimento.Angelo BaraccaIl segreto di Pulcinella, l’incredibilearsenale nucleare di Israele. La questione dell’uso dei droni israeliani per bloccare i migranti che cercano rifugio e un’altra vita in Europaè l’argomento trattato in L’Unione Europea e i droni Made in Israel, che riporta un’ampia sintesi di un documento di ECCP (Coordinamento europeo delle associazioni per la Palestina), tradotto e adattato da Raffaele Spiga. Filippo Bianchetti e Ugo Giannangeli esaminano due casi emblematici: Le complicità occulte: il caso di Axa, gruppo assicurativo multinazionale e della vendita da parte dell’Alenia Aermacchi di caccia italiani a Israele. A Foras documenta della situazione in Sardegna, dove ha sede il 60 per cento del totale delle servitù militari italiane che ospitano frequentemente esercitazioni, anche di Israele, con danni per la salute e per l’ambiente. Nella Postfazione, “Il salto di qualità del commesso viaggiatore”, Giorgio Beretta riporta la storia delle relazioni militari italo-israeliane a partire dalla firma del Memorandum di intesa con Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa (2003) fino alla fine del 2019.
Nell’ambito della Settimana contro l’apartheid 2021, nel corso del convegno online Vuoi la pace? Prepara la pace – Basta armi a/da Israele, organizzato da Bds Italia, con la collaborazione con Noi restiamo, è stato presentato il Dossier e lanciata la campagna per l’Embargo militare contro Israele. [Celeste Grossi, coordinatrice del Gruppo diritti umani, pace, disarmo, politiche internazionale di Arci Lombardia]
A cura di Bds Italia,
Embargo militare contro Israele,
con il sostegno di Peacelink, la collaborazione del Collettivo A Foras, la postfazione di Giorgio Beretta,
2020, pagg. 240