
Liberazione in piazza senza sottostare a sacrilegi fascisti che umiliano la Resistenza e la memoria di Francesco
Il governo Meloni dichiara 5 giorni di lutto nazionale per arrivare a coprire le celebrazioni del 25 aprile, 80° anniversario della Liberazione. Ricordiamo che per Wojtyla i giorni di lutto sono stati tre, come ad ogni morte di Papa. È dunque evidente la strumentalità di questa scelta: Francesco poi è stato il Papa della allegria e della gioia contrapposta alla cattiveria e alla rabbia.
Ai giovani diceva “Hagan loi!”, cioè “fate casino!”, lottate per i diritti, per l’uguaglianza, per un sistema che non sia basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Francesco invitava a «passare – come dice il documento conclusivo dell’incontro dei movimenti popolari di Roma – dalla fase della resistenza a quella dell’appropriazione del potere politico, dalla lotta sociale alla lotta elettorale».
Questo è il lascito di Bergoglio, e lo rivendicheremo anche il 25 aprile: non smettere di lottare contro la guerra, lo sfruttamento, il razzismo e l’ingiustizia.
Celebrare e festeggiare la Liberazione è il modo migliore per ricordare Francesco. Per questo al corteo nazionale del 25 Aprile, a Milano, Arci ci sarà con un grande carro, dal quale si ascolteranno parole di lotta e musica gioiosa per celebrare la festa più bella che c’è: quella della Liberazione. E sappiamo che questo è il modo più bello e più sobrio anche di salutare Francesco. [Arci Milano]