Curiamo la socialità

Da marzo a oggi i circoli dell’associazionismo ricreativo e culturale hanno adeguato il loro intervento e hanno rigorosamente rispettato tutte le misure di contenimento della pandemia. Oggi, davanti alla chiusura imposta, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione e una critica che speriamo costruttiva.

Arci Lombardia ha costruito o contribuito a costruire nel periodo del primo lockdown decine, centinaia di iniziative sul territorio a cui sovente le amministrazioni locali si sono appoggiate per portare aiuti a chi più duramente era stato colpito dalla chiusura totale. Pacchi alimentari gratuiti e dispositivi di protezione sono stati distribuiti a migliaia di cittadini, e migliaia sono state le spese a domicilio consegnate a chi non poteva uscire di casa. Nonostante questo, le disposizioni finalizzate a contenere la pandemia non riconoscono il valore sociale dell’attività svolta dall’associazionismo ricreativo e culturale: un colpo durissimo per l’Arci, per le sue socie e soci, che sono più di un milione in Italia, e per i 400 circoli attivi in Lombardia, con oltre 160 mila soci, molti dei quali rischiano di non riaprire mai più. Non possiamo accettare la chiusura delle attività culturali, sociali e ricreative.

L’Arci in questi mesi, nonostante le enormi difficoltà, ha continuato ad offrire socialità in sicurezza nei suoi circoli in tutta Italia, adottando da subito i protocolli a tutela della salute dei singoli e della collettività. I nostri circoli sono oggi chiusi, ma i sostegni economici per noi sono praticamente inesistenti: ci troviamo oggi in una situazione non più sostenibile. I provvedimenti dell’ultimo Dpcm, senza prevedere indennizzi come per altre categorie, penalizzano fortemente l’associazionismo diffuso di promozione culturale e sociale che svolge un’attività fondamentale per la democrazia e per la coesione sociale del Paese. Un ruolo che vogliamo continuare a svolgere, e anche per questo ci siamo già messi a disposizione delle amministrazioni locali per sostenere azioni di solidarietà, mutualismo e aiuto ai cittadini in difficoltà.

Riteniamo profondamente sbagliato affrontare il contenimento della pandemia con criteri che appaiono spesso condizionati dalle lobby dei settori più potenti, piuttosto che realmente utili a contenere il virus, con una politica che sembra concentrata più sullo scaricare sui soli cittadini la responsabilità del contenimento del virus che sull’approntare misure utili a questo scopo, come ad esempio il potenziamento della sanità territoriale e del trasporto pubblico. Ci siamo sempre battuti e ci battiamo affinché le misure siano guidate da una visione del mondo egualitaria, che corregga le distorsioni e le carenze del welfare che la pandemia ha evidenziato, certi che l’associazionismo ricreativo e culturale possa dare un contributo importante in questa direzione. [Arci Lombardia]

Scarica e diffondi il volantino.

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