Orrore/ Egidia Beretta mamma di Vik

La lettera di Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, a Silvia Stilli (Aoi, Arcs, Arci) riprendendo le parole del 2009 di Vik, attivista dei dirtti umani ucciso a Gaza nel 2011.

«”Penso che sia il momento per l’opinione pubblica occidentale di prendersi la responsabilità di fare qualcosa affinchè l’occupazione in Palestina termini, l’assedio a Gaza termini, massacri del genere non si ripetano”.

Era sconsolato Vittorio, pronunciando queste parole nel 2009 all’indomani di Piombo Fuso, vissuto sotto le bombe e l’artiglieria israeliana, condividendo con i palestinesi di Gaza i ventidue giorni di quel massacro.

Occupazione in Palestina, assedio a Gaza. Non poteva essere più conciso e concreto,Vittorio, nel definire e tracciare la strada maestra per porre fine ai decenni di sottomissione, spesso sopraffazione, della Palestina. Richiamando alle proprie responsabilità la comunità occidentale, che tuttavia è rimasta allora, e per tutti gli anni successivi, silente.

Oggi, dopo che la barbarie di Hamas ha colpito centinaia di innocenti, lasciandoci sconvolti, migliaia e migliaia di innocenti stanno morendo sotto le bombe israeliane. Questa punizione collettiva trascende qualsiasi diritto alla difesa.

Si chiama strage programmata. E si aggiunge agli anni di assedio, di limitazione della libertà che la gente di Gaza subisce da lunghi anni per volontà israeliana. Per distruggere Hamas si annienta una popolazione assimilandola interamente e ingiustamente con Hamas.

Come chiedeva Vittorio, che almeno adesso, seppur con colpevole ritardo, questo nostro mondo occidentale guardi alla Palestina e alla suo popolazione con il rispetto dovuto a ogni popolo, ascolti le sue grida di dolore, le legittime richieste di uguali diritti. Che termini l’indebita occupazione coloniale delle terre in Cisgiordania e se di Gaza rimarrà ancora qualche pietra, che termini il suo assedio.

In questi giorni, il cuore è straziato. Rimbombano come non mai le parole di Vittorio, di quel lontano 2008, e sembrano gridate ora.

“Qualcuno fermi questo incubo. Rimanere immobili nel silenzio significa sostenere il genocidio in corso. Urlate la vostra indignazione, in ogni capitale del mondo “civile”, in ogni piazza, sovrastate le nostre urla di dolore e terrore. C’è una parte di umanità che sta morendo in pietoso ascolto. Restiamo umani.”

La pace non è mai stata così lontana eppure, la pace non è un’utopia, scrive ancora Vittorio da Gaza
“Basta crederci,
fermamente impegnarsi,
contro ogni intimidazione, timore, sconforto,
semplicemente restando umani.”

Con affetto a tutti voi».

Egidia Beretta Arrigoni, la mamma di VIK.

Bulciago, 25 ottobre 2023

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