Sabir 2025/ Mediterraneo: dieci anni di soccorso civile e naufragi del diritto

Nel settembre 2015, la foto del piccolo Alan Kurdi sulla spiaggia di Bodrum rese evidente a tutto il mondo l’orrore delle migrazioni forzate e l’urgenza di un’azione umanitaria nel Mediterraneo. Da allora sono passati dieci anni: un decennio in cui le navi delle ONG hanno salvato decine di migliaia di persone, mentre l’Europa ha costruito muri, esternalizzato frontiere e criminalizzato la solidarietà. Presto on line gli altri video.

IL panel del 25 ottobre al Gramsci per Sabir ha tracciato un bilancio collettivo di dieci anni di soccorso civile nel Mediterraneo, divenuto laboratorio di politiche disumane che hanno eroso il diritto internazionale e reso accettabile l’indifferenza. Le stesse logiche di disumanizzazione che oggi attraversano altri confini e altre guerre: dai lager in Libia nati dagli accordi del Memorandum Italia-Libia fino al genocidio in corso a Gaza legano il Mediterraneo al resto del mondo e rivelano la continuità di un paradigma fondato sulla negazione della dignità e dei diritti delle persone più vulnerabili.

Attraverso le voci di chi ha navigato, testimoniato e difeso il diritto alla vita in mare, ripercorreremo le sfide, le conquiste e le ferite di questa lunga stagione di resistenza civile. [Sabir]

Intervengono:

Erasmo Palazzotto, TOM – ARCI

Giorgia Linardi, Sea-Watch

Serena Romano, avvocata

Chiara Denaro. Alarm Phone

Mohamad Cheblak, MSF (inglese)

Jonathan Nani La Terra, Emergency

Federico Alagna, Mediterranea Saving Humans

Alice Basiglini, Baobab Experience

Lam Magok, Refugees in Libya

Eleonora Camilli, giornalista

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