Congresso Pescara/ Lucrezia Brienza Sono nata nel 1984, non ho mai visto la sinistra unita

La famiglia di Arci Modena, come tutte le famiglie della nostra associazione sparse per l’Italia, è una famiglia operosa. Tra le nostre tante attività c’è l’accoglienza e l’assistenza concreta, costante e sfiancante degli sportelli e delle buone pratiche del Milinda, dove i nuovi i italiani, perché per noi non serve una legge per definirli tali, grandi e piccoli, trovano sempre la porta; 

ci sono le polisportive, realtà uniche e resistenti; 

c’è la cultura, nostra forza ora più che mai sotto attacco, con Via Emilia Doc Fest, l’Astra Doc, il Nonantola Film Festival realizzati grazie alla collaborazione dell’Ucca, del Comune e dell’Università;

c’è la cultura della Resistenza e dell’Antifascismo di History Camp esperienza totalizzante che vi da appuntamento dal 20 al 25 Agosto a Montefiorino;

c’è la campagna nazionale “No rogo” che ricorda ai più grandi ed insegna ai bambini l’importanza della libertà d’espressione;

c’è l’Arciscuola che con le sue 5 sedi che aiuta i ragazzi delle medie fare i compiti, ci sono progetti di servizio civile che coinvolgono e rendono protagonisti i nostri volontari;

c’è la parità di genere sostanziale che diffondiamo nelle scuole attraverso il progetto Deidirittiedellapena realizzato grazie ad un bando della nostra regione;

tra le nostre mura c’è anche Idee in circolo, associazione che si occupa di ex pazienti psichiatrici.

E c’è tanto altro..

Ma questo non è la realtà dell’Arci Modena, è la realtà splendida e meravigliosa di tutta l’Arci.

Care compagne e cari compagni io sono nata nel 1994, l’anno dell’inizio della fine. Noi nati negli anni ‘90 non abbiamo mai avuto il privilegio di vedere la sinistra unita. Abbiamo vissuto scissioni, fratture, tentativi di riconciliazione falliti in tutti i livelli: il partito, il sindacato, i movimenti perfino il sindacato studentesco.

Noi lavoravamo per costruire, per non avere paure insieme, ma puntualmente, di solito da Roma, arrivava la notizia che i compagni non erano più compagni, che le alleanze costruite dopo ore, ore e ore di discussione non andavano più bene, di solito per personalismi, per lo più inspiegabili, logiche di visibilità, di appartenenza, sempre distanti da noi militanti.

La nostra generazione non ha mai avuto un partito di riferimento e forse è anche per questo che siamo così legati alla nostra Associazione.

L’Arci dovrebbe essere unita! Abbiamo vitale bisogno di UNITA’ vera, dal nord al sud, c’è la meritiamo! E subito, nel 2019 ci sono le elezioni europee e non possiamo permettere che la destra fascista-xenofoba-razzista-machista europea diventi maggioranza, e se rimarremo a guardare, a quel punto sarà anche colpa nostra!

Ci hanno insegnato la teoria, ma non basta, non basta perché non tutti noi hanno avuto la fortuna di nascere, attraversare e scoprire il magico mondo dei valori e delle lotte della nostra sinistra.

E’ bellissimo guardare i “Diari della motocicletta” insieme, nei nostri circoli, ci fa stare bene! Ma cosa diciamo a chi l’unica motocicletta di cui ha sentito parlare è quella di Di Battista.

A chi non conosce la storia è facile far credere che destra e sinistra non esistono più, come possiamo far conciliare la lotta al fianco del sindacato con l’abolizione dell’art.18 per mano dei nostri e non di altri.

Questi sono stati gli anni dei compromessi, il compromesso è diventato la pratica più diffusa. E questo ha trasformato vittorie attese da anni in tiepide conquiste, una per tutte, la Legge Cirinnà non era quello per cui avevamo lottato, volevamo di più. La legge elettorale l’hanno cambiata, ma abbiamo visto come.

Nel 1968 é stato il movimento studentesco a dettare i temi ai partiti, ecco, noi oggi dovremmo dare i temi!

La nostra Associazione, tutte le Associazioni ed i corpi intermedi dovrebbero abbandonare le logiche delle correnti e delle conte.

Voi altre generazioni lo dovete alla nostra! Noi non vogliamo rottamare nessuno, noi giovani vogliamo avere la possibilità di costruire con voi nuovi ricordi, bellissimi e potenti insieme,

Dobbiamo avere la forza di essere compagni nuovi e uniti. 

Vogliamo poter contare su di voi, donne e uomini che ci appassionano per realizzare gli obiettivi per cui la vostra generazione ha iniziato a lottare e che noi credevamo fossero dietro l’angolo:

l’applicazione sostanziale dell’art.11 della nostra Cost., perché finché ci sarà anche solo una fabbrica che produrrà armi sul territorio italiano, armi che uccidono bambini, non possiamo dire che l’Italia ripudia la guerra;

il matrimonio per tutte e tutti, perché per noi basta l’amore, l’adozione per tutte e per tutti;

la tutela della L.194/1978, sempre sotto attacco;

la lotta per la parità di genere tema non sempre scontato anche al nostro interno 

..e tutte le altre battaglie che devono essere vinte!

Crediamo fortemente nella democrazia rappresentativa, nel delegare ai nostri organi le decisioni, perché abbiamo sempre avuto e sempre avremo fiducia nella nostra presidenza, nel consiglio nazionale, e nei nostri organi territoriali perché nella nostra Associazione si discute prima di votare e soprattutto si vota.

La scelta della maggioranza di domani, deve diventare la scelta dell’Arci, se ci amiamo davvero!

La base di partenza? La Costituzione, non solo per noi soggetti del Terzo Settore, ma per tutti gli italiani. 

Il governo del cambiamento ha ammesso subito che l’Italia che vuole costruire è un bel paese, se sei maschio, ricco, bianco, etero. Spero che in questo mese potremmo dimostrare subito al fianco di ArciLesbica ed ArciGay, che per noi l’art.3 è vita!

Vogliamo tornare nelle piazze, le piazze di tutta Italia. Dobbiamo dimostrare al mondo, alla nostra Europa la forza della disobbedienza civile, pacifica e potente, che è un vessillo delle formazioni dei volontari di servizio civile, ma che oggi appare distante ed impossibile.

Se vi stiamo chiedendo troppo è colpa vostra ci avete cresciuto così, ci avete insegnato a sognare, noi ora vi chiediamo solo di poter realizzare insieme i nostri sogni.

Noi non abbiamo paura! 

La famiglia di Arci Modena, come tutte le famiglie della nostra associazione sparse per l’Italia, è una famiglia operosa. Tra le nostre tante attività c’è l’accoglienza e l’assistenza concreta, costante e sfiancante degli sportelli e delle buone pratiche del Milinda, dove i nuovi i italiani, perché per noi non serve una legge per definirli tali, grandi e piccoli, trovano sempre la porta; 

ci sono le polisportive, realtà uniche e resistenti; 

c’è la cultura, nostra forza ora più che mai sotto attacco, con Via Emilia Doc Fest, l’Astra Doc, il Nonantola Film Festival realizzati grazie alla collaborazione dell’Ucca, del Comune e dell’Università;

c’è la cultura della Resistenza e dell’Antifascismo di History Camp esperienza totalizzante che vi da appuntamento dal 20 al 25 Agosto a Montefiorino;

c’è la campagna nazionale “No rogo” che ricorda ai più grandi ed insegna ai bambini l’importanza della libertà d’espressione;

c’è l’Arciscuola che con le sue 5 sedi che aiuta i ragazzi delle medie fare i compiti, ci sono progetti di servizio civile che coinvolgono e rendono protagonisti i nostri volontari;

c’è la parità di genere sostanziale che diffondiamo nelle scuole attraverso il progetto Deidirittiedellapena realizzato grazie ad un bando della nostra regione;

tra le nostre mura c’è anche Idee in circolo, associazione che si occupa di ex pazienti psichiatrici.

E c’è tanto altro..

Ma questo non è la realtà dell’Arci Modena, è la realtà splendida e meravigliosa di tutta l’Arci.

Care compagne e cari compagni io sono nata nel 1994, l’anno dell’inizio della fine. Noi nati negli anni ‘90 non abbiamo mai avuto il privilegio di vedere la sinistra unita. Abbiamo vissuto scissioni, fratture, tentativi di riconciliazione falliti in tutti i livelli: il partito, il sindacato, i movimenti perfino il sindacato studentesco.

Noi lavoravamo per costruire, per non avere paure insieme, ma puntualmente, di solito da Roma, arrivava la notizia che i compagni non erano più compagni, che le alleanze costruite dopo ore, ore e ore di discussione non andavano più bene, di solito per personalismi, per lo più inspiegabili, logiche di visibilità, di appartenenza, sempre distanti da noi militanti.

La nostra generazione non ha mai avuto un partito di riferimento e forse è anche per questo che siamo così legati alla nostra Associazione.

L’Arci dovrebbe essere unita! Abbiamo vitale bisogno di UNITA’ vera, dal nord al sud, c’è la meritiamo! E subito, nel 2019 ci sono le elezioni europee e non possiamo permettere che la destra fascista-xenofoba-razzista-machista europea diventi maggioranza, e se rimarremo a guardare, a quel punto sarà anche colpa nostra!

Ci hanno insegnato la teoria, ma non basta, non basta perché non tutti noi hanno avuto la fortuna di nascere, attraversare e scoprire il magico mondo dei valori e delle lotte della nostra sinistra.

E’ bellissimo guardare i “Diari della motocicletta” insieme, nei nostri circoli, ci fa stare bene! Ma cosa diciamo a chi l’unica motocicletta di cui ha sentito parlare è quella di Di Battista.

A chi non conosce la storia è facile far credere che destra e sinistra non esistono più, come possiamo far conciliare la lotta al fianco del sindacato con l’abolizione dell’art.18 per mano dei nostri e non di altri.

Questi sono stati gli anni dei compromessi, il compromesso è diventato la pratica più diffusa. E questo ha trasformato vittorie attese da anni in tiepide conquiste, una per tutte, la Legge Cirinnà non era quello per cui avevamo lottato, volevamo di più. La legge elettorale l’hanno cambiata, ma abbiamo visto come.

Nel 1968 é stato il movimento studentesco a dettare i temi ai partiti, ecco, noi oggi dovremmo dare i temi!

La nostra Associazione, tutte le Associazioni ed i corpi intermedi dovrebbero abbandonare le logiche delle correnti e delle conte.

Voi altre generazioni lo dovete alla nostra! Noi non vogliamo rottamare nessuno, noi giovani vogliamo avere la possibilità di costruire con voi nuovi ricordi, bellissimi e potenti insieme,

Dobbiamo avere la forza di essere compagni nuovi e uniti. 

Vogliamo poter contare su di voi, donne e uomini che ci appassionano per realizzare gli obiettivi per cui la vostra generazione ha iniziato a lottare e che noi credevamo fossero dietro l’angolo:

l’applicazione sostanziale dell’art.11 della nostra Cost., perché finché ci sarà anche solo una fabbrica che produrrà armi sul territorio italiano, armi che uccidono bambini, non possiamo dire che l’Italia ripudia la guerra;

il matrimonio per tutte e tutti, perché per noi basta l’amore, l’adozione per tutte e per tutti;

la tutela della L.194/1978, sempre sotto attacco;

la lotta per la parità di genere tema non sempre scontato anche al nostro interno 

..e tutte le altre battaglie che devono essere vinte!

Crediamo fortemente nella democrazia rappresentativa, nel delegare ai nostri organi le decisioni, perché abbiamo sempre avuto e sempre avremo fiducia nella nostra presidenza, nel consiglio nazionale, e nei nostri organi territoriali perché nella nostra Associazione si discute prima di votare e soprattutto si vota.

La scelta della maggioranza di domani, deve diventare la scelta dell’Arci, se ci amiamo davvero!

La base di partenza? La Costituzione, non solo per noi soggetti del Terzo Settore, ma per tutti gli italiani. 

Il governo del cambiamento ha ammesso subito che l’Italia che vuole costruire è un bel paese, se sei maschio, ricco, bianco, etero. Spero che in questo mese potremmo dimostrare subito al fianco di ArciLesbica ed ArciGay, che per noi l’art.3 è vita!

Vogliamo tornare nelle piazze, le piazze di tutta Italia. Dobbiamo dimostrare al mondo, alla nostra Europa la forza della disobbedienza civile, pacifica e potente, che è un vessillo delle formazioni dei volontari di servizio civile, ma che oggi appare distante ed impossibile.

Se vi stiamo chiedendo troppo è colpa vostra ci avete cresciuto così, ci avete insegnato a sognare, noi ora vi chiediamo solo di poter realizzare insieme i nostri sogni.

Noi non abbiamo paura!

[Lucrezia Brienza – Arci Modena]

 

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