Arci Milano/ Arci non chiude, Arci (R)esiste!

«In un 7 dicembre senza prima della Scala, in un 7 dicembre in cui verranno consegnati gli Ambrogini e la Grande Medaglia d’Oro a chi ha combattuto in prima linea contro il Covid-19,
in questo stesso 7 dicembre, Arci Milano e i suoi circoli vogliono ricordare che ci sono, per ora, per dare una mano. E poiché nessuno si salva da solo, lancia una speciale campagna di tesseramento, ricordando che la tessera Arci include 63 anni di cultura, sussidiarietà, antifascismo, formazione, spettacolo e anche partite a carte, e – oggi più che mai – di prossimità, assistenza e educazione.

Arci Milano Lodi Monza Brianza, assieme alla sue rete di circoli, ha scelto il 7 dicembre, da sempre un giorno istituzionalmente importante per la città di Milano, per organizzare un flashmob virtuale, ma su un fatto concreto.
Soltanto nella passione, nel divertimento, nella socialità nell’impegno si ottiene una vera crescita culturale.
Alle ore 12:00 su tutte pagine social dei circoli Arci, verrà presentato un video per mostrare che, sin dal primo lockdown e nonostante le saracinesche abbassate, il lavoro sul territorio accanto alle istituzioni (e a volte in loro sostituzione) non si è mai fermato. E nemmeno adesso. Per ora.
La cultura è costruzione del proprio sé e del sé collettivo alla conquista del proprio valore storico, della propria funzione nella vita, dei propri diritti e dei propri doveri.
A oggi restano inadeguate le risposte delle istituzioni nei servizi fondamentali come sanità e attività assistenziali, produzione e distribuzione di beni di prima necessità, trasporti, istruzione pubblica.
Dopo questi mesi di pandemia dovrebbe essere chiaro che a nessuno conviene che i diritti essenziali siano un’esclusiva di pochi.
Non è umano continuare a “sopravvivere”. Si dovrebbe invece incominciare a ragionare su come si possa tornare in possesso dei propri diritti fondamentali e su come si possa goderne. Arci, su questo “come”, ha aperto da mesi dei tavoli di lavoro, di dibattito e di progettazione. Nel frattempo distribuisce pasti, mascherine, tablet e Pc e lavora con le istituzioni per garantire un supporto alla sanità nella città metropolitana. Con il sostegno alle campagne di vaccinazione (quasi 7mila bambini vaccinati in due fine settimana), operando per la prevenzione (oltre 100mila dispositivi di protezione distribuiti), e aprendo punti dove anche chi non può pagare possa farsi un tampone.
Arci resiste. Per ora.
Le mura dei nostri circoli sono chiuse, ma non lo sono i nostri cantieri e i nostri progetti. Costruiamo ponti, per abbattere muri. Costruiamo nuovi muri per tenere fuori la solitudine. Apriamo porte per creare opportunità
Riparte anche il progetto “Aiutarci a Milano” i cui numeri durante il primo lockdown sono stati impressionanti.
Impressionante è tutta l’operazione messa in campo:
oltre 800 volontari in 90 giorni e 16.000 ore hanno consegnato 60.000 mascherine nelle case popolari di Comune e Regione, a 12.500 persone tra famiglie e operatori sanitari, decine di migliaia di spese a domicilio e pacchi alimentari gratuiti, oltre ai 7.000 pasti pasti caldi insieme alla Protezione Civile.
Mentre, dall’altra parte…
– Un’impressionante mancanza di contributi da parte del Governo, della Regione e del Comune ai circoli.
– Un’impressionante attesa per le autorizzazioni
– Un’impressionante inerzia nel rispondere ufficialmente alle richieste
– Un’impressionante sottrazione da responsabilità assodate
E allora? E allora rieccoci. Da ormai due settimane è stato riattivato il Gruppo di Partecipazione Solidale-AiutArci. Ecco i volontari, che ora raccolgono donazioni in oltre 10 punti della città per distribuirle alle famiglie che le istituzioni non sono, ancora, in grado di sostenere.
Sempre questi volontari hanno supportato gli operatori sanitari durante i due ultimi fine settimana dedicati alla somministrazione del vaccino anti-influenzale ai bambini nei Cam di Via Padova, di Via Lessona e di Via Ciriè a Milano: vaccinati 6.965 bambini.
Ma non basta. Perché si è appena formata la Brigata Sanitaria-Milano: un progetto promosso da Arci Milano Aps che, con un gruppo di medici e di infermieri (volontari), si occuperà di assistenza anche psicologica e di orientamento ai servizi (nel dedalo dei Dpcm) con particolare riguardo alle categorie più deboli. E si sta attrezzando, in collaborazione con le istituzioni sanitarie, per svolgere test sierologici e tamponi rapidi a chi non può permettersi di pagare.
Si può pensare, immaginare, creare, il luogo più meraviglioso della terra, ma ci vorranno delle persone perché il sogno diventi realtà
Arci c’è. Nulla di eroico: facciamo assieme qualcosa di storico». [Arci Milano]

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